giovedì 2 luglio 2015

#ThrowbackThursday Rocca Reina

Ho rimandato questo post per più di un mese, ormai, e le conseguenze si sono viste.

Avevo delle foto, delle foto stupende di questo posto incastonato sui monti sicani dell'entroterra siciliano, ma sono andate perse per mia distrazione.

Per non affidarmi a foto di terzi, dovrete fare lo sforzo di chiamare la vostra immaginazione a figurarsi quello che è un posto alieno alla realtà dell'entroterra siciliano, benedetto dalla bellezza e dalle antiche culture che lì si sono incrociate, ma sfigurato da un ben altro tipo di cultura, quella dell'invidia, la piaga più inestirpabile che in Sicilia si tramanda verticalmente, di generazione in generazione, come li cunti, le tradizioni e le ricette della nonna.

Chiusa questa parentesi sulla nostra Sicilia dolorosa, voglio spendere due parole per questo posto, sperando che qualcuno lo cerchi su Google e trovi questo post.

Rocca Reina.

Innanzitutto dove si trova: a Santo Stefano Quisquina, tra Palermo e Agrigento.

Cos'è. Una fattoria didattica, un museo a cielo aperto, una proprietà pastorizia... No, faccio prima a dire chi è.

Rocca Reina è Lorenzo Reina, pastore e artista. Un pastore che ha promesso al padre di non far morire un'attività portata avanti da chissà quante generazioni e un artista che ha imparato che si può fare arte con il territorio, sul territorio e per il territorio.

Cosa troverete a Rocca Reina.

Opere d'arte dappertutto. Sparse sul territorio della Rocca, così come racchiuse in un m(a)us(ol)eo a pianta ottagonale (anch'esso una piccola opera d'arte).

Un piccolo anfiteatro di pietra. Arrivati al teatro, non potrete non immaginarvi Lorenzo che, una dopo l'altra, posa le pietre dell'anfiteatro e monta la porta di ferro battuto che lo chiude. Dal teatro, nelle giornate belle si può vedere perfino il mare, a chilometri e chilometri di distanza. Nelle giornate brutte, le montagne e colline intorno vengono avvolte dalla bruma, immergendo il teatro in un'atmosfera che si presta alla più straziante delle tragedie greche.

Asini. Asini, perché Lorenzo, non dimentichiamolo, è ancora un pastore, e di tanto in tanto si diverte a mostrare i suoi asini ai bambini, che non hanno ancora sviluppato un occhio per l'arte, ma che sanno benissimo che la Natura è la madre di tutte le arti.

Lorenzo Reina. Non mi va di raccontarvi la sua storia, perché ha molto più senso che lo faccia lui. Lo troverete lì, a Rocca Reina, a badare agli asini o lì al teatro a guardare il mare.

[Che poi, le foto le ho trovate. Here's a treat.]