domenica 29 settembre 2013

La stanza!!

Fuori dalla porta si inizia con una preziosa indicazione per i miei compagni di piano (l'irritante chitarrista, tra parentesi):


Alla svendita di poster non ho davvero resistito a questa perla, che ho messo sulla porta della cabina armadio:


Di fianco a una vecchia gloria, finalmente rimpatriata alla nazione di origine (sto parlando del poster dei Led Zep, comprato a Cambridge nel lontano 2005):

 

Dentro la cabina armadio, una cassettiera di plastica illegale (non si introducono pezzi di arredamento nelle stanze! E nemmeno bollitori o tostapane!!) e un fantastico organizzatore di vestiti:


Parete est (mi sono accorta solo dopo averla comprata che questa magnifica mappa è la proiezione eurocentrica di Mercatore! Stupida Elena, come sei eurocentrica!):



Parete est (ma quelli sono... Finn e Jake!!): con il mio fantastico letto-divano che adesso dispone addirittura di due cuscini.



Una libreria che mi fa un po' di tristezza, quattro libri, qualche quaderno e un po' di giochini in scatola (e il bollitore galeotto!):


Foto di amici stese ad asciugare come mio solito (by the way, ne ho portate pochissime, se qualche amico vuol mandarmi delle foto me lo faccia sapere!! Ne sarei davvero felice):

 
La maglietta reduce del t-shirt club party al quale sono andata senza avere la minima idea di cosa mi aspettava: musicaccia e ragazze appena diciottenni con bassissimi standard morali:


E la parete sud, non ho nemmeno fatto lo sforzo di mettere a posto la scrivania perché nessuno ci avrebbe creduto (e sì, quello che si intravede sullo schermo del computer è un film: Melancholia, pessimo):


E' di nuovo tutto!

sabato 28 settembre 2013

UEA: 50th Anniversary

Finalmente il tanto atteso sabato di festeggiamenti!! Oggi il campus si è animato di eventi, conferenze e - in questo preciso momenti - concerti e danze sfrenate!

Procedendo con ordine, stamattina sono apparsi dei gran tendoni e qualche giostra...




Le famiglie hanno popolato il campus e i bambini hanno avuto la possibilità di vestirsi da laureandi...


... e da zombie! Una serie di conferenze e attività per i bambini era dedicata alla possibilità che gli zombie invadano la terra (ma perché?!?).

La Square è stata teatro di esibizioni e di dimostrazioni delle societies. Dalla capoeira (spettacolare)...



Al Glee club... (contenta di non essermi iscritta, sono un po' troppo principianti)


Al Quidditch! 


Che consiste molto semplicemente nel tirare palloni nei canestri del Quidditch correndo a cavalcioni di bastoni lunghi meno di un metro. Non spettacolare come il Quidditch, però si ammira lo sforzo!

Durante la partita di Quidditch, è saltato fuori un meraviglioso banchetto di hamburger al quale nessuno poteva resistere (nemmeno la sottoscritta, che non vede un pezzo di carne da più di due settimane). Maaaaanzooooooo... 


Il servizio fotografico che avete visto finora si è svolto principalmente in mattinata, perché nel pomeriggio sono stata ingaggiata per un language taster. Era una proposta girata per e-mail a tutti gli studenti internazionali, l'idea era di far avere al pubblico in visita alla UEA un assaggio delle nazionalità presenti nel campus. La proposta era molto libera: ognuno doveva presentare la propria lingua agli eventuali uditori che uno a uno o insieme alla famiglia si fermavano ad ascoltare al nostro banchetto... 


Per non cadere nella barbosità delle "frasi da sopravvivenza", ho preso la decisione di proporre ai visitatori qualche perla della lingua italiana: sei o sette culture-bound words ovvero parole intraducibili o che non hanno un esatto equivalente nella lingua inglese (non per altro studio traduzione!), il tutto corredato da una fantastica presentazione in PowerPoint preparata ieri notte (che farò avere in pdf a chi vorrà farsi due risate).

Quindi mi sono trovata a spiegare a una cinquantina di coppie e famiglie parole come "boh", "dai", "uffa", a decantare l'unicità e la praticità dell'espressione "ti voglio bene", e a descrivere le differenze tra un "tamarro" e un "terrone": morale, mi sono divertita tantissimo (e sono stata retribuita con un voucher di 30£ spendibili su Amazon!).

 

Per concludere la giornata, verso le 18 sono salita sulla collina del campus per osservare lo spettacolo pirotecnico preparato dagli studenti di non so che disciplina.


Complimenti vivissimi al brillantone che ha deciso di costruire il vulcano in cima a una collina, facendo sì che la prima fila accalcata intorno alle transenne impedisse la vista a tutto il resto della folla. Sono stata un po' a soffocare in terza fila, finché non ho deciso di scendere un po' e vedere almeno la punta del vulcano.


Dopo mezzora di solo fumo, una voce ha cominciato a narrare non so che storia sulla scoperta di una tribù che viveva intorno a un vulcano (doveva essere una specie di parabola? Non l'ho proprio capita, però la voce mi ricordava le vecchie pubblicità apocalittiche di giocattoli per maschietti). Lo spettacolo pirotecnico è stato davvero carino, non eccezionale, ma molto suggestivo alla luce del tramonto.



E adesso, nulla, mentre mezzo mondo è nel tendone rossoblu a 'mbriacarsi (c'era una festa con musica live e alcool a fiumi) io sto per andarmene a letto perché sono distrutta. E domani si inizia con lo studio serio :(

Abbracci pirotecnici! 

venerdì 27 settembre 2013

Ta-daaaaaaaaaaaaa!!



Sorpresa!!!!!
Mi sono "imbucata" in una serata acustica organizzata dalla Christian Union. Li ho incontrati nella Square tre giorni fa, mentre distribuivano a tutti gli studenti delle confezioni di detersivo per i piatti (roba gratis! Yu-hu!) e il volantino di cui sotto:


Superentusiasta, me ne sono andata con in mano il volantino e il sapone pensando "wow, non vedo l'ora di andare a questa serata acustica per conoscere qualche musicista". Cammina e cammina, alla conversazione mentale si è unito un altro pensiero: "Quasi quasi vado a chiedere se vogliono qualche altro performer...". Torno indietro al banchetto, mi faccio due chiacchiere con le ragazze che c'erano lì e voilà! Ingaggiata per la serata!!

Sono rimasta davvero contenta della serata di ieri, è stato il concerto con più persone al quale abbia mai suonato! Sono stati tutti così carini con me!! La serata era strutturata in modo che tra un'esibizione e l'altra la Christian Union si potesse presentare. Il che vuol dire che tra un performer e l'altro (dico performer e non musicista perché oltre a me c'erano un duo acustico, un quartetto barbershop, un giocoliere e un gruppo di Christian rock) ci sono stati tre "discorsi" molto brevi di uno dei membri della CU che ha commentato un brano dal Vangelo di Luca (la parabola del figliol prodigo) facendo dei riferimenti molto attuali e delle osservazioni davvero interessanti sulla nostra vita da studenti.

Mi rendo conto che detto così sembra che la serata di ieri sia stata una specie di concerto intervallato da prediche ma non è stato affatto barboso o "imbarazzante". Anzi, tutti gli studenti che assistevano (e che non facevano assolutamente parte della CU) hanno gradito e apprezzato tutta la serata, commenti della Bibbia compresi. Io sottoscrivo in pieno.

Tantopiù che le persone che gestivano l'evento erano dei ragazzi veramente in gamba che, sì, mi hanno riportato alla memoria i tempi d'oro dell'ACR (e del ComA!!).

Sono contentissima di aver partecipato, sono felice di aver incontrato delle persone dolcissime e ritorno a guardare con amore la mia chitarra che tanto ho detestato nel tragitto Milano-UEA dell'andata (oh, son più di dieci chili di strumentazione sulla schiena! Pesano!!).

Abbracci musiciosi a tutti!

PS: Presto... molto presto... le foto della camera!!


mercoledì 25 settembre 2013

Andando avanti...

...la settimana diventa sempre più impegnativa.

Oggi ho fatto il famoso colloquio per inserirmi come stagista al British Centre of Literary Translation, ma sfortunatamente non sono stata presa. Forse perché al colloquio ho tartagliato, esitato e tentennato come una studentessa delle superiori? Può essere.

Ci sono rimasta un po' male perché credo che le idee che avevo sul tirocinio fossero valide: proponevo alle due professoresse in carica di portare il BCLT alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna come parte integrante dei seminari sulla traduzione che si svolgono ogni anno. Le cose sono due: o mi sono espressa talmente male che il messaggio non è proprio arrivato, oppure l'idea non era abbastanza interessante. Peccato.

Dal punto di vista accademico sto veramente tardando a mettermi in moto, la prima lezione di oggi (Stylistics for Translators) non è andata affatto bene come speravo. Non mi si fraintenda: l'impostazione della lezione è ciò che ho sempre voluto per un'istruzione universitaria, ovvero condivisione, stimoli, dialogo. Purtroppo però mi sono ritrovata ad ascoltare come un'ebete per tutto il tempo ciò che i miei compagni avevano da dire, come se io non avessi idea di cosa fossero lo stile, il registro, l'iconicità... Eppure son cose che ho studiato per tre anni e che - in italiano - so a menadito.

Solo, le parole fanno fatica ad uscire.

Non so, spero sinceramente che succeda come in Spagna, estate 2008, cioè di svegliarmi una mattina improvvisamente sapendo. Aspetto con ansia quel cavolo di click linguistico che mi manca (forse perché in tre anni ho parlato inglese solo quando sono andata a Londra per i fatti miei? FORSE).

Be', cosucce bruttine a parte, ci sono delle belle e bellissime novità. Le bellissime novità riguardano i miei compagni di corso: non potevo essere più fortunata, sono davvero delle belle persone con tanto, tanto da dare.

Ieri c'è stato il discorso di apertura dei corsi di specializzazione (dei master) di Tom Rutledge, il Presidente della Scuola (Literature, Drama & Creative Writing). Tale Presidente è un mito, ci ha detto delle cose bellissime sull'esperienza del Master, ci ha invitato a uscire con i nostri professori per portarli a bere ("Non conoscerete mai il vostro insegnante se prima non lo fate ubriacare"), ci ha mostrato due quadri dicendo "Questa sarà la vostra vita da studenti della specialistica": il primo era un uomo chino su un tavolo intento a studiare, circondato da un mucchio di cianfrusaglie (mi sfugge il titolo e non riesco a trovarlo), il secondo è il mio quadro preferito, per cui Tom Rutledge è stato promosso da "mito" a "Super Sayan" in meno di quaranta minuti:


Dopodiché siamo stati invitati a festeggiare (= bere vino, ma quanto si beve all'università??) con i nostri professori nell'Arts Hub, dove ho conosciuto le mie professoresse e i miei compagni di università.
Le professoresse sono BJ Epstein, che è americana, giovane ed esperta di letteratura per ragazzi e LGBT; Jean Boise-Beier, che è il supercapo del nostro corso e sembra molto disponibile e infine la dottoressa Cecilia Rossi che è stata condannata dalla nascita a un nome e un cognome italiani pur essendo anglo-argentina (e completamente incapace di spiccicare una parola di italiano, a detta sua).

Per quanto riguarda i miei compagni di corso, siamo solo in sette. Per ora ho stretto amicizia con Anna e Hannah, la prima irlandese e la seconda autoctona (l'unica studentessa della UEA nata e cresciuta a Norwich, probabilmente), che sono molto molto carine. Poi c'è Valentina, che è nata e vissuta in Grecia e ha un carisma eccezionale. Purtroppo frequenta solo part-time (quindi fa metà delle cose che facciamo noi, l'altra metà la farà il prossimo anno) perché ha una bimba di pochi mesi. Un'altra ragazza molto interessante è Olivia, che non vede l'ora che le cucini qualcosa (come tutti, del resto) e che le insegni a parlare l'italiano. Poi ci sono due giovanotti, uno è Cole, che è americano e su di lui non ho molto da dire perché non abbiamo avuto occasione di parlare. So solo che è vegetariano, come BJ. L'altro è Harold, di età indefinita (più o meno circa intorno ai 60/65?), che come hobby si iscrive a qualsiasi corso universitario possibile (non so se ha due o tre lauree e altrettanti master) e vuole occuparsi di traduzione dei classici greci. Contento lui :)

Scusate se vado a ritroso per raccontare come va, ma sono un po' confusa e molto stanca. Tutto questo inglese mi sta dando alla testa, non l'avrei mai detto. A volte vorrei prendere il telecomando (quello di Sky, per esempio) per cambiare le impostazioni della lingua!

Tra le altre cose belle (si spera) sono stata assunta alla Lush di Norwich come contratto a chiamata natalizio. Non mi esprimo più di tanto sul tema perché ho ancora i segni della scottatura che ho preso a Paderno due anni fa, ma d'altra parte si trattava di un caso veramente eccezionale (la caratteristica principale degli stronzi è che si infilano dappertutto, no? Anche in paradiso...). Per cui ho pensato di dare a me e a loro un'altra possibilità, sperando che stavolta non ci siano tanti problemi. L'importante era trovare qualcosa per tirare su un po' di dinero durante il weekend, perciò si prende ciò che arriva.

Che altro? Mhm... aaaaah, la fiera delle societààààààà!!! Finalmente ci sono andata, e mi sono dovuta orientare tra partiti politici, gruppi di sostegno, società ludiche e sportive... Cercando di non iscrivermi a tutto!

I più nerd di tutti: la società dei giochi in scatola e quelli del dr Who...



Quelli un po' chic, la società della letteratura inglese (con la Norton ben in vista sul banchetto!):



Coloro che più di tutti hanno il mio rispetto, i giocatori di Quidditch (dimostrazione pratica domenica: farò le foto!!):



Il coro gospel Revelation, presente in tutta la nazione:


La music society:




Il tizio della music society che mi ha guardato malissimo perché un tizio gli ha detto che stavo fotografando il fondoschiena:


Il tanto discusso Glee:


E la società circense:


A cosa mi sono iscritta?
Alla società della musica, in particolare al coro jazz, che si riunisce il mercoledì pomeriggio tardi;
alla società dei giochi in scatola, che si riunisce il mercoledì sera;
al Revelation Gospel Choir, che si riunisce giovedì sera;
alla English Literature Society, che organizza reading ed eventi sporadici (un paio al mese);
e alla società della musica live, che organizza concerti e performance.

Ah, dimenticavo, dopo la lezione di oggi sono andata alla mia prima (e unica!) asta di biciclette, dove ho visto matricole su matricole sperperare il proprio denaro su biciclette di scarsissima qualità... Mi fa piacere che sia andato tutto in beneficenza (si scrive senza "i", mi è crollato un mito), mi spiace non essere riuscita ad accaparrarmi una due ruote sotto le 53£ che avevo fissato come tetto massimo (sono pur sempre di seconda mano!):


Bene, ora andrò a riposarmi perché se tutto va bene domattina arrivano i corrieri con le valigie (at last!) e si va avanti con le lezioni.

A presto!

domenica 22 settembre 2013

Impressioni di settembre

Quanto verde tutto intorno e un po' più in là,
sembra quasi un mare d'erba...

Visto che oggi era una bellissima giornata, mi sembrava un peccato passarla chiusa in casa a pulire la moquette con la candeggina (ma siamo sicuri che bleach voglia dire candeggina? Perché qui profuma di buono e sto diventando addicted!), così sono uscita a fare il giro del Broad. No, non me ne sono pentita affatto. Mi è piaciuto talmente tanto (a fare il giro intero ci si mette una quarantina di minuti a passo Elena) che ho deciso di tornare indietro a prendere la macchina fotografica per rifarlo.

Ma tra il dire e il fare (ci si è messa in mezzo una svendita di poster alla quale non sono riuscita a resistere), alla fine sono uscita di nuovo intorno alle quattro e mezza, quando il sole mi ha regalato una luce splendida:








Il sentiero che circonda il Broad è inframmezzato da questi piccoli scorci: sono moli che suppongo servano a pescare (ho visto un tizio che sonnecchiava con tre canne in attesa di qualche carpa birichina). Servono anche da trampolino di lancio ai tantissimi cani che trascinano i loro padroni nel campus della UEA proprio per farsi un bel bagnetto.


Che senso avrà quest'altra foto? Me lo chiedo anch'io... però mi piaceva il cielo azzurro riflesso nell'acqua!


 

E questa è decisamente la foto che preferisco, che nella mia testa suona come "I due soli di Norwich":


Che dire? Sono stata davvero fortunata a godermi questa bella domenica di fine settembre in maniche corte, con ancora la voglia di prendere un po' d'aria fresca.

Ci rivediamo presto con le foto della camera customizzata e con le novità sugli innumerevoli eventi della settimana!

(Non anticipo nulla ma... non vedo l'ora di giovedì sera!!)

giovedì 19 settembre 2013

Sistemamenti

Come da titolo, oggi è stata un giornata di sistemamenti.
Più che altro, di shopping sfrenato e di tour del campus.

Il centro nevralgico del campus è The Square, che vedete qua sotto, attorno alla quale si riuniscono la biblioteca, l'ufficio postale, il minimarket, la libreria, l'agenzia di viaggi, l'ufficio impieghi e la Union House, ovvero la sede dell'organizzazione studentesca che gestisce TUTTO: tutti i servizi di cui sopra, più le societies e i club, le attività sportive, le gite, etc. etc.


L'edificio trasparente che si vede sulla sinistra è la mensa, che è soltanto uno dei 6 pub/ristoranti che popolano il campus (siamo giovani e abbiamo fame U.U). Qui sotto c'è la libreria che ho dovuto visitare, dove ho effettuato i primi acquisti della giornata (che è iniziata ben bene, direi):

Everything is illuminated - Ogni cosa è illuminata (Jonathan Safran Foer)
To kill a mocking bird - Il buio oltre la siepe (Harper Lee)
Nocturnes - Notturni (Kazuo Ishiguro)
Where the wild things are - Nel paese dei mostri selvaggi (Maurice Sendak)

Con i complimenti delle commesse sulla scelta dei libri :)


Poi sono passata in biblioteca per ritirare il tesserino. LDC sta per Literary, Drama & Creative Writing, che è il nome della "scuola" dentro la quale si sviluppa il mio corso di laurea (MA in Literary Translation). Non ho ben capito cosa sia la scuola, so per certo che non corrisponde alla facoltà perché quella c'è già:
MA in Literary Translation > Literary, Drama & Creative Writing > Faculty of Humanities.


Dopo mi sono insediata in The Hive, una delle caffetterie, dove ho sorseggiato con posa aristocratica un tè alla menta da 65p.


Sono ritornata in camera per cominciare a decorarla, ma poi mi sono resa conto che era il caso di cominciare a comprare delle cose essenziali tipo le stoviglie, il cuscino (che tuttora non ho), il convertitore schuko-brit.

Così sono ritornata al minimarket e ho comprato una bacinella, degli stracci, le suddette stoviglie (due piatti, tre forchette-cucchiai-coltelli, tre bicchieri), la pellicola trasparente (essenziale!) e il sapone per i piatti. Ho fissato allibita lo scaffale dei detersivi finché un gentile commesso ha avuto pietà di me e mi ha spiegato le differenze tra uno e l'altro. Otto su dieci erano ammorbidenti, poi c'era un detersivo normale e uno biologico. Ho abbandonato l'idea di lavare i vestiti, per oggi, sono rimasta troppo scossa dalla presenza invadente di tutti quegli ammorbidenti.

Così, con una bacinella sotto il braccio, le stoviglie nello zaino e un rotolo di pellicola in mano, sono uscita dal minimarket e ho constatato piacevolmente che aveva spesso di piovere. Sicché ho deciso di fare il giro largo per il parco per scattare qualche foto del campus:


Questo è lo ziggurat dove sto io:



Dalla parte opposta del campus c'è una specie di laghetto che qui chiamano il Broad. In realtà è abbastanza grande e ci sono cartelli dappertutto che vietano di buttarsi in acqua. Non mi era passato neanche per l'anticamera del cervello, anche perché le sponde del Broad sono davvero inquietanti - la location perfetta per un omicidio alla Agatha Christie (la cara, vecchia Agatha). Neanche un paio d'ore dopo aver formulato questo pensiero, ho letto sul giornale che settimana scorsa hanno pescato un cadavere. A sto giro la realtà batte la finzione 1-0.


Mi sono allontanata un pochettino fino a che non ha cominciato a fare un po' troppo freschino per i miei gusti, questo è il punto più estremo del campus (nella direzione che ho preso oggi).


Domani si vedrà che altre direzioni si possono prendere...