giovedì 17 ottobre 2013

Eight days a week

Provocatoriamente intitolato come una delle canzoni dei Beatles a cui sono più legata (provocatoriamente perché stasera mi sono sentita dire che i Beatles sono decisamente sopravvalutati e si sa quanto io sia permalosa sull'argomento), questo post vuole riassumere un po' di ultime cose che non ho avuto ancora il tempo di scrivere. 

Non ne avrei nemmeno adesso, è stratardi e domani lavoro sia alla Lush che per il campus, ma mi sacrificherò lo stesso.

Stasera sono andata fuori a mangiare con i miei compagni di corso, che adoro, non credevo che avrei mai avuto l'occasione di sentirmi dire una cosa del genere ma siamo un gruppo molto affiatato. Per davvero. Insieme a noi c'erano Alex e Lina (due dottorandi), e Daniel, del centro britannico per la traduzione (BCLT). Mi sono trattenuta dall'incollarmi a Daniel tutta la sera - da quando ho saputo della sua esistenza, guardo il BCLT con grande interesse - e invece ho scoperto Alex. Alex è toscano per metà, lavora con l'italiano, e il soggetto principale di studio del dottorato sono le traduzioni inglesi di fumetti come Dampyr, PK (fantastico!), Ratman (da non credere!!). Ma è uscito fuori che in passato si è interessato di poesia e sta tuttora traducendo, rullo di tamburi, Sua Signoria il Principe del Blues, Mr Stefano Benni. Trovarci allo stesso tavolo è stata una coincidenza di quelle con la C maiuscola, ma non ho voluto monopolizzare la conversazione per non escludere i nostri splendidi convitati. Sentire qualche frase e parola italiana buttata qua e là è stata una bella bocca d'aria fresca, però. Dubito che accadrà di nuovo, i dottorandi sanno essere molto sfuggevoli, però mi sono goduta la bella serata.

E sono tornata a casa con la voglia di sentire parlare dello Stefano ancora per un po', ed è per questo che mi sono iscritta a una serata online indetta dalla Scuola Holden (astengansi dal fare commenti) durante la quale Stefano leggerà Lolita dalle 10 di sera alle 4 del mattino. Già non vedo l'ora!

A proposito di masterclass online, due giorni fa ho iniziato un corso di filosofia indetto della University of Edinburgh sulla piattaforma Coursera. Per chi non lo conoscesse, è un sito attraverso il quale si possono accedere a migliaia di corsi indetti da università di tutto il mondo. Settimana dopo settimana vengono caricati dei contenuti (video, letture, test...) e alla fine del corso viene rilasciato un attestato. E' da che ero alle medie che voglio fare un corso di filosofia (da quando ho preso in prestito Critica della ragion pura di Kant per sbaglio in biblioteca) e adesso che l'ho iniziato è davvero eccitante e non riesco a smettere di pensarci tutti i giorni. Sarà la frase più banale del mondo, ma la filosofia è dappertutto.

Visto che se non mi riempio di impegni fino a sfiorare l'esaurimento nervoso non sono contenta, ho iniziato a dare lezioni di italiano...
wait for it...

...a una bambina di 10 mesi. Lo so, lo so, sono la prima a dirmelo: ma un lavoro normale?!
Cos'è normale? Direbbe Trisha McMillan.
Citazioni galattiche a parte, sì, una volta alla settimana attraverso tutta Norwich con l'autobus e vado a sedermi sul tappeto dei giochi di Violet e ripeto fino allo sfinimento frasi come:
"Cos'è?"
"Che bello!"
"Dov'è il papà?"
"Cosa fa la mamma?"
"Dov'è? Non c'è più!"
"Il trenino è verde. Ver-de. Ver-de."

E ogni sorta di sciocchezza sulla quale si basa il vocabolario di un bambino che inizia a parlare. In realtà Violet non ha neanche iniziato a parlare in inglese, non so nemmeno se esista già un'area del linguaggio che effettivamente recepisca quello che le dico. Sta di fatto che mi guarda e se la ride tantissimo, si arrampica su di me mentre le canto "Gli indiani al centro della terra" e "Sono un cocomero tondo tondo". E io vengo pagata.

Detto ciò, direi che non ci sono altre sostanziali novità. Oggi in biblioteca c'era un rastone che dava abbracci gratis, ma la timidezza ha vinto sull'enorme stima per questo tizio. Peccato. 

Un saluto a chiunque legge!!

PS: Ho inviato qualche cartolina, ma sembra esserci stato un equivoco coi francobolli (mi han venduto i francobolli del Dr Who, nazionali, e non quelli per l'Europa: il risultato è qui sotto):


E anzi questa è una delle migliori... un paio di professori ne riceveranno una con un francobollo sul codice a barre, e altri sparsi nei rari buchi che ho lasciato...

2 commenti:

  1. Chi è che dice che i Beatles sono sopravvalutati?! Kick him/her in the ass da parte mia...
    Riguardo alle serie tv inglesi, un solo nome: Blackadder, con un Rowan Atkinson pre-Mr. Bean. Se non la conosci, cerca online. Non potrai più farne a meno. Proprio a Norwich comprai non ricordo più quale dei dvd delle quattro serie. Ecco la puntata più bella (dalla terza serie, la migliore):
    http://www.dailymotion.com/video/xvlys7_blackadder-season-03-episode-02-ink-and-incapability_shortfilms

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  2. è sempre un piacere leggere quello che scrivi su questo blog, in particolare mi sono fatto delle belle risate a proposito della bambina di 10 mesi ("E io vengo pagata"). Ma come cavolo fai a star dietro a tutti sti impegni??? Su questo, per fortuna o per sfortuna, siamo proprio due poli opposti, ma chi avrà l'onore di avere quei simpaticoni dei pinguini? Altri aggiornamenti alle 8.

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