lunedì 6 ottobre 2014

Santiago... ultimo giorno?

Con un inizio esplosivo, mattinata tra museo di arte precolombiana ed esposizione fotografica sull'antipoeta Nicanor Parra - del quale ho iniziato a leggere "Conversazioni" e "Poesia e Antipoesia".

Il museo di arte precolombiana è indescrivibile. Non so come mai, ma da sempre quando ero piccolina, non mi ha mai fatto impazzire vedere i manufatti... sarà perché gli unici ricordi di musei che ho sono il museo egizio di Milano e la corona della regina Teodolinda.

E la regina Teodolinda ci sta anche, ma da piccola gli egizi facevano un po' troppo tendenza perché mi piacessero. E soprattutto la mia nemesi delle elementari andava matto per gli egizi, quindi...

COMUNQUE, sta di fatto che i manufatti precolombiani mi hanno lasciato di stucco. Anfore, vasi, bottiglie dalle forme più disparate, maschere mortuarie (quelle ci sono sempre, in tutte le civiltà!), ma soprattutto tele, vestiti e arazzi antichi di migliaia di anni.

Pausa riflessione. Migliaia di anni e ancora i vestiti conservavano le decorazioni, i ricami e le pitture originali.

Mentre noi.

Esseri umani. Dopo qualche giorno dalla nostra dipartita siamo cibo per vermi.

Comunque, di nuovo.

Sparatevi 'sti manufatti.




Queste sacche e borse risalgono al 1200-1500... E chissà poi dove le sono andate a pescare, le Ande non sono mica Versailles...



Poi ho visto le mie decorazioni da giardino di quando sarò ricchissima e avrò una villetta  (mia) su un'isoletta (mia) nelle Fiji (mie, pure quelle).

Ecco a voi, la famiglia Tronco. La signora Tronco, il signor Tronco, lo zio Tronco, Tronchino, Tronchetta, Troncolo... etc. etc. Queste statue mortuarie più alte di me sono la cosa che più si avvicina a una cazzutissima decorazione da giardino.



Dunque, dopo il museo precolombiano, sono andata a vedere la famosa esposizione su Nicanor Parra... Incredibile quanto abbiamo conosciuto di lui in questi pochi giorni. E' un tipo davvero tosto, tanto che il 5 settembre ha compiuto 100 anni e vive ancora nella sua casa di un tempo e scrive ancora.

Che tipo.

Un modello.




Da queste cornette sospese - e ce n'erano tantissime - si udiva la voce di Nicanor Parra che legge poesie, o risponde a interviste, o semplicemente racconta. La sensibilità artistica del genio che ha pensato di far sì che i visitatori della mostra potessero "parlare a telefono" con Nicanor Parra è da applaudire e da imitare. Già già.




Un non so che di Einstein, vero?

Nel pomeriggio, dopo aver fatto la valigia cinque o sei volte, cercando di far sparire 10 chili magicamente (e non è la prima volta che provo a far sparire dieci chili magicamente nella mia vita... credetemi, non funziona mai.), sono andata a bere un tè con Julio di Casagrande.

E la selfie col poeta (#selfiecolpoeta) ce la vogliamo mettere?

Mettiamocela. (poeti che non sanno fare gli autoscatti)


Ma visto che Santiago, Santiago aveva bisogno di un gran finale, dopo che Julio è tornato a casa sua ho pensato di rendere omaggio al Poeta con un mini-intervento poetico della mia taglia.

Sono salita fino ai piedi del Cerro San Cristobal, alla Chascona, la casa di Neruda, con cinque palloncini (e uno di riserva, che infatti è scoppiato).

Al tramonto ho attaccato cinque poesie mie ai palloncini e... puff... via con il vento, chissà verso quali cieli...




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