Questo sarà l'ultimo post dell'avventura sudamericana, con malinconia perché so che adorerò rileggere le disavventure che ho vissuto quaggiù, però è arrivato il momento di curarmi di cose che giacciono al di fuori del mondo reale, in una dimensione personale e poetica, alla quale non posso accedere se continuo a lasciarmi distrarre.
Valparaíso è una città di poeti, artisti, cani randagi, scalinate e case dai colori più improbabili, chiese e carceri, cimiteri e terrazze sul mare. Moli e fianchi scoscesi, funicolari, acque lilla e mendicanti che battono i loro bastoni sui sampietrini.
Starò qui fino a venerdì. E' poco il tempo, come lo è sempre. Ma so che qualcosa nascerà, qui. Di triste o di bellissimo, ancora non so. Sincero, però.
E qualsiasi cosa sia, la dedicherò a chi in questo fazzoletto mosaicato vi è nato, o vi ha scritto, o vi ha lasciato il cuore.
E.
Nessun commento:
Posta un commento